La macchina organizzativa è in moto da aprile e la squadra di volontari è pronta per questa nuova sfida. Il ritorno del Torneo di minirugby “Città di Modena” non sarebbe possibile senza il contributo dei volontari che prima, durante e dopo la manifestazione saranno in prima linea per permettere la buona riuscita dell’evento organizzato dal Modena Rugby 1965.
Sono circa 150 le persone in staff e a coordinarle ci penserà Alessandro Mazzi, vicepresidente del club e da alcuni anni a capo del Comitato organizzatore del Torneo “Città di Modena” – Memorial Marco Mucchi: “Veniamo da due anni di stop e fino a un paio di mesi fa non avevamo la certezza di tornare ad organizzare il torneo, poi quando è arrivato il via libera dalla Federazione ci siamo attivati in fretta. Saranno giorni impegnativi, i numeri dei partecipanti sono inferiori rispetto agli ultimi anni, ma ci aspettiamo comunque tante persone a Collegarola, non meno di 2mila. I numeri dei volontari sono in linea con le ultime edizioni, speriamo di non aver dimenticato come si fa – scherza Mazzi – e soprattutto speriamo che il meteo ci dia una mano. L’obiettivo è replicare il livello organizzativo raggiunto e confermato dai giudizi delle squadre ospitate, metteremo il massimo dell’impegno per rendere questa giornata speciale e divertente per i bambini, gli allenatori e le famiglie”.
Il torneo sarà anche l’occasione per ricordare Marco Mucchi, l’ex giocatore de Modena Rugby che nel 2010 ha “passato la palla” a causa di una malattia incurabile. Così lo ricorda Giovanni Malagoli, suo compagno di squadra e oggi consigliere del Modena Rugby 1965: “Marco era energia, determinazione e altruismo, uno che ha sempre messo tutto quello che aveva a disposizione dei compagni. Dentro e fuori dal campo, Marco era una persona che non si tirava mai indietro. È stato un esempio e ha dato il suo contributo all’interno della società per diffondere i valori del nostro sport alle nuove generazioni, lo ha fatto finché ha potuto, fino al sopraggiungere della malattia, che ha affrontato con il coraggio che lo caratterizzava”.