Dopo tre mesi di attività, quale bilancio si può fare per le squadre biancoverdeblù, a partire dal XV di Ivanciuc e alla Cadetta di De Simone?
È certamente un bilancio in chiaroscuro soprattutto per la Prima squadra. Le aspettative erano di un campionato di vertice, ma per motivi vari tra i quali infortuni, abbandono di alcuni giocatori e oggettive difficoltà ad ingranare siamo ora costretti a rivedere il nostro obiettivo che diventa necessariamente quello di una salvezza tranquilla. Per la Cadetta il discorso è diverso. Credo che la squadra abbia un potenziale superiore alla posizione di classifica e che debba arrivare ad esprimerlo, soprattutto perché diversi Under 21 della Cadetta potrebbero essere chiamati in Prima squadra e si devono dimostrare pronti.
Passando alle giovanili, che giudizio dai del percorso fatto finora dai ragazzi del vivaio?
Anche in questo caso guardando le classifiche qualcosa non quadra. Il Giacobazzi Under 18 Elite sta faticando più del previsto, paghiamo l’assenza di giocatori fisicamente potenti ed esperti, non sempre una buona tecnica basta a coprire una carenza fisica. L’Under 16 Elite sta viaggiando appena sotto il suo valore reale, ha ancora bisogno di qualche messa a punto, ma sono fiducioso che farà un bel campionato. Il Giacobazzi Under 18 e l’Under 16 regionali sono in crescita, ma spesso l’esigenza di spostare giocatori in Elite le rende vulnerabili. Vedo in crescita anche l’Under 14, dove le due squadre stanno proseguendo il percorso in modo uniforme. In questa categoria serve pazienza ed applicazione per crescere, è un età particolare, ci sono ragazzi quasi adulti e ragazzi ancora bambini, la differenza fisica spesso falsa un risultato e per questo motivo non diamo troppo peso alle vittorie o alle sconfitte, ci interessano la competenza tecnica e la formazione prima ancora del risultato. Chiudo con il minirugby dove continuiamo ad avere numeri importanti, doppia squadra in ogni categoria, educatori motivati e conviti testimoni del nostro progetto,. Questo ci consente di progredire costantemente, senza trionfalismi e con tanto entusiasmo.
In conclusione, quale augurio fai a tutta la famiglia del Modena Rugby 1965 per Natale e per l’anno che verrà?
Abbiamo iniziato un percorso di ristrutturazione del nostro progetto generale giunto ormai al quinto anno, sono pochi gli obiettivi che non abbiamo centrato, ma tante le cose che restano da fare. Il nuovo progetto sarà frutto di una maggiore condivisione con allenatori/educatori, accompagnatori, dirigenti e giocatori, l’augurio è che diventi una tappa importante per il Modena Rugby 1965 verso soddisfazioni sportive e umane sempre migliori: le squadre vincono se tutti giocano e si sostengono, altrimenti non c’è futuro. Auguro a tutti buone feste ed un 2018 ricco di soddisfazioni.